Parole di vangelo: sogni

0
266

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. (Lc1,26-38)

Video commento

Per parlare del vangelo di questa domenica occorre sintonizzarci su ciò che reputiamo incredibile. Sì perché si parla di due fatti assolutamente impossibili da realizzare: una donna, Elisabetta moglie di Zaccaria, già avanti in età e sterile resta incinta del futuro profeta Giovanni e un’altra donna promessa sposa a un uomo della casa di Giuda di nome Giuseppe che resterà incinta di Gesù ,senza “aver conosciuto uomo”. Maria subito dopo andrà a trovare Elisabetta e questa l’accoglierà benedicendo il frutto del suo grembo e proclamando Maria beata perché “ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” Cosa significa? Perché è per noi importante? Maria ed Elisabetta sono due outsider: l’una perché troppo giovane e l’altra perché troppo vecchia, ai nostri occhi inadatte a compiti che vadano oltre ciò che fa mediamente una “pensionata” o “un’adolescente”.

E invece entrambe sono state scelte da Dio per compiti di straordinaria importanza: la prima per dare alla luce il precursore di Gesù e l’altra addirittura per partorire il salvatore della storia. La loro grandezza non sta in ciò a cui sono state chiamate, perché quei compiti solo Dio se li poteva immaginare, ma nell’avergli creduto, nell’aver dato credito a due promesse che erano incredibili per la sproporzione che mettono in gioco.

Nascere dal grembo di una donna è la scelta più folle che un Dio avrebbe mai potuto fare, ma il Signore non si spaventa: vuole proprio donare Suo Figlio per la remissione dei peccati dell’intera umanità e lo fa incarnandolo nel corpo di Maria. Evidentemente sa che dovrà affrontare tutte le conseguenze di quell’essere carne e ossa, ma è proprio questa sua umanità che lo renderà più vicino a ciascuno di noi: che ciò che Gesù insegnerà a coloro che incontrerà e che ci insegna, lo ha sperimentato come verità di vita prima di tutto per se stesso.