Il vangelo di questa domenica ci mette davanti a due modalità di intendere la religione e il rapporto con Dio. Per il fariseo, il rapporto con Dio è una conquista da ottenere e meritare a suon di opere, di prestazioni religiose. In fondo per lui Dio è un mercante non tanto diverso da quelli che si incontrano quotidianamente nella vita, solo un po’ più grande. L’unica soddisfazione, più apparente che reale a pensarci bene, è quella di sentirsi diverso dagli altri, così come chi ha acquistato un automobile si lusso può sentirsi il giorno in cui sfila per la piazza del paese. È un uomo ancora chiuso in se stesso, che non ha incontrato la buona notizia del volto di Dio manifestatosi in Gesù, come invece ha fatto il pubblicano. Questi ha incontrato la misericordia gratuita di Dio, cuore del vangelo. Il cristianesimo infatti non è prima di tutto una morale o un’ascesi, ma l’incontro con un amico che ci accoglie così come siamo e non mette nessuna precondizione all’incontro. È questo lo scandalo, troppo bello per essere vero, che da allora ad oggi affascina il cuore ferito di chi conosce bene i propri limiti.


