Parole di vangelo: seminare

0
525

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. (Gv 12, 20-33)

Riflessione

In questo brano si torna a parlare di un personaggio inquietante, il Nemico, il Diavolo qui definito come il principe di questo mondo che ora “sarà gettato fuori”. Come mai viene definito così? Il mondo non è opera di Dio e di Gesù Cristo nel quale “tutte le cose sono state fatte”? In realtà la parola Principe può essere tradotta anche con governatore che spiega meglio il senso dell’espressione. Il diavolo è il governatore del mondo non perché lo ha fatto lui, ma perché lui ha inventato un modo di gestirlo che tutti sono tentati di seguire.

È il modello dello scambio, del “nessuno fa niente in cambio di niente”, del “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio” e simili. In fondo, dice il Nemico, la gratuità non esiste e quindi tanto vale arrangiarsi, tutti contro tutti. A fondamento di questa visione del mondo, c’è la persuasione di essere radicalmente soli, per cui occorre arrangiarsi cercando di mangiare l’altro prima di esserne mangiati. Per il Nemico, anche Dio sta a questo gioco, perché ha creato l’uomo per poi disinteressarsi di lui, o al massimo, se ne interessa per portargli via, in un gioco sadico, ciò che prima gli ha dato. La sua strategia non è fatta tanto di gatti neri, corna e zolfo, quanto, più efficacemente, di menzogne che portano gli uomini a dividersi tra loro e da Dio.

Ma ora il governatore di questo mondo viene cacciato fuori, viene sconfitto.

Il modo di morire di Gesù è la smentita di tutte le affermazioni del Nemico. Gesù è la gratuità fatta persona, in lui si vede il volto del Padre premuroso verso ogni suo figlio, sia quando fa il bravo sia quando non lo è; Lui è il medico che si occupa di ogni ferita per guarirla. Lui è l’amico che resta fedele anche quando tutti lo abbandonano. “Amico con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?” È detto a Giuda, ma è detto anche a ciascuno di noi quando sedotti dalla menzogna pensiamo che non sia un buon affare e allora lo molliamo. Gesù lo fa volentieri anche se gli costa la vita. È una morte che, come quella del chicco, ha già in sé il germe della vita nuova, il germe della risurrezione.