La Parola che guarisce

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Nel vangelo di questa domenica siamo invitati a riflettere sul potere straordinario che ha la Parola. L’uomo ricco vicino a cui viveva Lazzaro, si ritrova nell’aldilà negli inferi e vede il povero Lazzaro di fianco al padre Abramo. Prima chiede di essere aiutato, poi di aiutare i suoi fratelli ad evitare la sorte che è capitata a lui e Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi” (Lc 16,29-31).

Tante volte anche noi pensiamo che un miracolo potente sia più convincente della Parola, debole segno consegnato nelle nostre mani. Eppure Gesù come sempre cambia i nostri parametri di giudizio e ci invita ad uscire dai nostri schemi. Cosa è veramente importante? Cosa può guarire in profondità il nostro cuore ferito o stordito? Ho ancora in mente le parole ascoltate al Congresso Mondiale dei Catechisti in cui è intervenuto papa Francesco che possono aiutarci a capire il senso del vangelo di questa domenica. Papa Francesco ha invitato i catechisti a sentire con forza la missione di essere collaboratori e servitori di questa parola. Per questo in primo luogo occorre ascoltarla da lui, farsi guardare da lui avere familiarità con lui. Occorre che impariamo a gustare da lui il dono della fede che lui gratuitamente dà a ciascuno che lo desideri.

In secondo luogo papa Francesco invita ad uscire da noi stessi, perché chi conosce intimamente Gesù scopre anche l’altro, scopre che Gesù è spinta ad andare verso l’altro, per portargli l’annuncio della salvezza, o meglio per scoprire che quando andiamo là, Gesù ci precede, è già in mezzo a coloro da cui ci ha invitato.

In terzo luogo ciò vuol dire andare nelle periferie delle città come dei cuori. Uscire per mettersi in movimento può essere rischioso, ma è meglio una chiesa che esce a rischio di fare qualche incidente piuttosto che una chiesa che resta chiusa in se stessa.

In questo modo anche i tanti Lazzaro dei nostri giorni potranno incontrare la Parola che salva ed entrare così nella vita.